Il giorno 2 Febbraio abbiamo letto l’articolo di giornale del Tirreno sul Galeone Occupato dal titolo: <<Concerti fino a tarda notte e “anarchici nudi” nell’ex sede dell’Enel>>.
Innanzitutto vogliamo smentire quanto detto dal signor. Fabio Stefano Zanivan, secondo cui la ruota che abbiamo in giardino è stata da noi rubata: la ruota ci è stata regalata dagli operai che stanno costruendo la fibra ottica nelle strade di Pisa e, tra l’altro, non avvolgeva nessun cavo, bensì tubi di plastica, e ci è stata lasciata già vuota.
Riguardo al problema e alla paura che gli anarchici <<possano rubare di nuovo>> potete dormire sonni tranquilli, dato che non è il motivo per cui abbiamo occupato saccheggiare le vostre case.
Piuttosto che rubare a voi ci sarebbero da visitare i ricchi che campano dello sfruttamento dei lavoratori; i grandi supermercati e le multinazionali che vendono la merda, spacciandocela per roba buona e sana e al contempo distruggono l’ambiente intorno a noi, lucrando per i loro loschi affari.
Inoltre, nell’articolo, c’è anche scritto che un’abitante di via Olbia ha paura a far uscire il proprio figlio da solo… qui vicino, in via Gello, c’è la Folgore, ovvero i militari paracadutisti. Per farvi un esempio pratico e recente, in Italia (L’Aquila) un militare in servizio per l’operazione “Strade Sicure” ha stuprato una ragazza, e i casi di militari stupratori, come altri signori che possiedono un autorità, non mancano, come i due carabinieri che a Firenze hanno stuprato le 2 studentesse universitarie, rassicurandole che con loro potevano tornare a casa tranquille. Quanto sono sicure le strade sotto il controllo di questi uomini in divisa, tra una retata a caccia dello straniero o un pestaggio nei confronti di un qualsiasi ragazzo che torna a casa la sera (Federico Aldrovandi vi dice qualcosa come nome?)?
Ora, non vogliamo dirvi di rinchiudervi in casa, crogiolandovi nel terrore di uscire per strada, ma invitarvi a riflettere e a mettere in discussione i vostri pregiudizi, che tanto alimentate guardandoci dalla finestra di casa vostra, senza avere la minima curiosità di sapere chi siamo, che idee abbiamo collettivamente, ma soprattutto individualmente. Chi si definisce anarchico/a di solito desidera distruggere lo Stato, il capitalismo, il potere e tutte le forme di prevaricazione, per cui potete stare tranquilli che non è nei nostri principi mettere in pericolo i vostri figlioli (a meno che non siano politici, poliziotti, sfruttatori e gente di questo stampo)
Voi siete sicuri e tranquilli di affidare la vostra sicurezza alle istituzioni e credere alle cazzate che dicono e scrivono i mass media, come i giornali locali, i telegiornali e le pubblicità? Quanto sono affidabili, se non per manipolare l’opinione pubblica?
È paradossale che qualcuno si sdegni nel vedere ragazzi e ragazze che suonano, cantano e fanno grandi tavolate, in una società in cui regna il sentimento di isolamento e la solitudine, in cui i mezzi preferiti per comunicare col mondo sono gli schermi dei cellulari, dei computer e dei televisori.
Allora perché non uscire di casa e conoscere chi sono questi folli del Galeone Occupato? Potremmo fare delle grandi cene attorno alla famosa ruota di legno “rubata”, risistemare il giardino “degradato” per poterlo usare secondo i nostri desideri (guardare un film all’aperto, coltivare un orto, fare una piscina, costruire una pista da skate, dipingere, prendere il sole nudi, fare un campo di bocce, costruire un forno a legna per fare le pizzate, giocare a calcio) e magari anche organizzarci da soli o in piccoli gruppi per attaccare questo mondo di merda, e distruggerne il suo marcio ordine sociale.
La Ciurma del Galeone.